Benvenuti sul nostro blog

Gli alunni della V B vi danno il benvenuto sul blog dedicato a loro.

venerdì 29 febbraio 2008

NEWS DAL IV CIRCOLO

VOLEVAMO INFORMARVI CHE:


FRA QUALCHE GIORNO VEDRETE PER LE STRADE DEL QUARTIERE QUESTO MANIFESTO RIVOLTO A TUTTI I GENITORI DEL NOSTRO CIRCOLO.


LEGGETELO CON ATTENZIONE





La nostra scuola, da sempre attenta a tutte le problematiche ambientali, sta educando noi alunni ad effettuare la raccolta differenziata. Ha pensato di coinvolgere anche le famiglie, elemento IMPORTANTE per la salvaguardia del nostro quartiere.
VI ASPETTIAMO.


giovedì 28 febbraio 2008

E PER NOI ALUNNI?

TRANQUILLI LE NOVITA' SONO ANCHE PER NOI


BASTA LEGGERE QUESTO DOCUMENTO PER SAPERE CHE...



ANDREMO A SCUOLA DI LOGICA E CON NOI ANCHE ALCUNE MAESTRE PERCHE'...NELLA VITA NON SI FINISCE MAI DI IMPARARE.


BUON LAVORO A TUTTI

sabato 16 febbraio 2008

L'ANGOLO DELLE FIABE E DELLE FAVOLE

LUCIO IL BRUCO




TITOLO: Lucio il bruco
PERSONAGGI: Lucio, Totem, mosca, Karlotta,Lalla, baco da seta, bruco nel bozzolo.
AMBIENTE:Isola
TEMPO:Indefinito.
C' era una volta un bruco di nome Lucio che stava nel bozzolo.Si lamentava di stare lì. Lucio voleva uscire dal bozzolo, ma Totem, l' albero dov' era attaccato Lucio,lo bloccò dicendo che era pericoloso,Lucio, però, scappò dal bozzolo.



Lucio scivolò sul tronco dell'albero e vagò per più di due giorni. Un pomeriggio mentre riposava venne una mosca che gli disse che quell'isola era un pericolo per lui. Dopo un lungo dialogo, la mosca se ne andò, senza permettere un'altra domanda al bruco, che era terrorizzato all'idea e al racconto della mosca.



In pochi minuti Lucio trasformò il terrore in voglia di combattere; si incamminò fino ad arrivare ad un grande prato all'inglese. All'arrivo vide un' imponente villa, entrò e non vide nulla di sospetto. Ma al secondo piano un orribile spettacolo di cui rimase sbalordito: centinaia di farfalle morte erano disposte dietro dei vetri. Non sapeva che la casa era di un collezionista di farfalle rare; ebbe un mancamento e precipitò nel vuoto, ma non si fece male perchè cadde in un cespuglio.


Lucio ricominciò a vagabondare e fece comparsa l' inverno; trovò un tronco e vi entrò,non sapendo che c' era una tartaruga di nome Karlotta.La tartaruga disse che Lucio doveva stare nel suo bozzolo e lui rispose che era difficile da spiegare come si sentiva ma che aveva capito. I due mangiarono e si addormentarono. La mattina seguente si salutarono e Lucio partì di nuovo.


Il viaggio di Lucio incominciò di nuovo, durò diverse settimane e, nel frattempo, rincominciò la primavera.Vide un grande campo da frutta.Avvistò una mela succosa su un albero e vi salì sopra, quando stava per mangiare,l' albero dondolò.Ebbe il tempo di levare il muso dalla mela e guardare una sagoma:subito cadde a terra privo di sensi e si risvegliò due giorni dopo.Un baco da seta lo aveva soccorso perchè Lucio era stato colpito dalla nube di un insetticida e una farfalla,di nome Lalla, lo aveva portato dal baco.Dopo le spiegazioni i due si salutarono affettuosamente e Lucio scomparve nel sottobosco.

Lucio pensava sempre alla sua salvatrice Lalla, nel frattempo aveva incominciato a evolversi, e pensava alle sue ali. Un pomeriggio, mentre dormiva, sentì delle urla. Era sicuramente Lalla! Era intrappolata in una rete di un cacciatore. Lucio si lanciò nel vuoto e magia.... aprì le sue ali di colore blu e rosse. Lucio liberò Lalla e il cacciatore se ne andò. Dopo le presentazioni Lalla disse che l'isola era un pericolo e che dovevano andare via! Lucio rispose che dovevano andare a trovare un amico
Lucio e Lalla presero il volo e andarono a salutare Totem. Egli fece i complimenti a Lalla e a Lucio. Un bruco nel bozzolo si lamentò perchè si annoiava di stare lì, ma Lucio disse che non bisogna scherzare sulle leggi della natura.I due protagonisti salutarono Totem e andarono via lasciandosi alle spalle l'isola.



venerdì 15 febbraio 2008

PIERINO PORCOSPINO





TITOLO: Pierino Porcospino.
PERSONAGGI: Pierino,mamma,papà,dottore, amici, signorina e la nonnina.
AMBIENTE: parco, casa, studio del dottore.
TEMPO:indefinito.





Pierino stava passeggiando nel parco con la mamma,ricevettero dei complimenti:una signorina con un cagnolino gli disse che Pierino era grazioso come il suo Fufi.


Quando tornarono a casa, il padre di Pierino gli regalò una pistola ad acqua,lui andò in bagno e iniziò a spruzzare l' acqua sulle piastrelle del bagno e la mamma invece di sculacciarlo lo ringraziò per il lavoro che aveva fatto e si convinse che era un genio



La mamma cominciò a dire che suo figlio era un artista a tutte la signore che incontrava al parco.Il giorno dopo Pierino invece di lavarsi le mani con l' acqua, lo fece con il terriccio dei gerani,la mamma non era contenta,chiamò il padre,che invece di sgridarlo,spiegò alla mamma che ci doveva essere per forza un motivo.Intanto Pierino stava rientrando in cucina con le mani sudicie come le zampe di un porcello,si sedette e iniziò a mangiare,il terriccio cadde nella minestra,ma i genitori non gli dissero niente.

Il giorno dopo la mamma lo chiamò per lavarsi,Pierino rispose che stava arrivando,ma cinque minuti dopo la mamma lo stava ancora aspettando vicino alla vasca piena di schiuma con i suoi giocattoli multicolori.La mamma si affacciò e vide Pierino che stava facendo il bagno nel fango.
La mamma di Pierino era molto preoccupata, andava bene strofinarsi le mani nella terra e inzaccherarsi di proposito le calze bianche ma rotolarsi nella melma,quello non glielo doveva permettere.Chiamò il papà e come sempre lui si mise a ridere.La mamma pensò che Pierino aveva un problema:l' avevano illuso di essere eccezionale e ora lui voleva dimostrarlo.

Da quel momento vide suo figlio trasformato, i capelli biondi erano diventati neri, le unghie si erano allungate e infine la sua bella pelle lucente era diventata piena di macchie e lei vedendo Pierino provò ribrezzo.

La mamma e il papà di Pierino andarono dal dottore che gli spiegò il problema e rimediarono,Pierino ritornò quello di un tempo,però per gli amici rimase sempre Pierino Porcospino

PROLOGO

Volete sapere qual era il problema?Eccolo svelato:i genitori gli avevano fatto credere di essere un artista e un genio e lui era diventato"Pierino Porcospino".Ora dovevano rimediare accettando Pierino per quello che era.


L' ALBERO DEGLI SCOIATTOLI


TITOLO: L'albero degli scoiattoli.
PERSONAGGI: Famiglia Trablet, il gatto Taffy, la gazza Rutilia.
AMBIENTE: La grande quercia, la fattoria, la casa del gatto e della gazza.
TEMPO: indefinito.


I Trablet erano una famiglia numerosa composta da:genitori, nonni, cognati, nipoti e zii e abitavano in una grande Quercia. La Quercia sorgeva in un prato ai limiti di una piccola fattoria. La Quercia era tanto grande che due ragazzi non sarebbero riuscita ad abbracciarla.Il loro nemico era il gatto Taffy, il suo lavoro era dare la caccia agli scoiattoli.Una mattina nonno Trablet radunò la famiglia,disse che mancava una settimana al 15 marzo, che era il giorno del Congresso Annuale degli scoiattoli e sarebbe stato scelto il Grande Maestro.




Il nonnontrablet aveva ragione, che anche questa volta, Taffy avrebbe tentato di non fargli fare il Congresso Annuale.
Dovevano tentare di farlo confondere.Gli scoiattoli facevano le loro faccende: le donne preparavano il cibo, i bambini giocavano e cercavano di dare una mano.


July e Peter andarono alla casa del gatto Taffy e della gazza Rutilia. I due scoiattoli sentirono che la gazza e il gatto avrebbero sorvegliato la delegazione degli scoiattoli e che avrebbero fatto di tutto per mangiare uno scoiattolo arrosto.
July dallo spavento sbattè la coda contro la finestra, i due li scoprirono e Peter e July scapparono.



I due cuginetti il giorno dopo riferirono tutto al nonno Trablet. Quella mattina tutti gli scoiattoli si radunarono alla Grande Quercia per apprendere quella novità. Nonno Trablet era rimasto in silenzio, come sempre quando doveva prendere una decisione importante, e annunciò che quell' anno non avrebbero partecipato alla conferenza.
Peter e July proposero di distrarre la gazza con un oggetto luccicante, dissero che sapevano anche dove trovarlo e il nonno fu d' accordo.

Peter e July quella sera, misero in atto la prima fase del loro piano. L' oggetto luccicante era un vecchio cipollotto d' oro che avrebbe dovuto trovarsi al letto. I due scoiattoli si incamminarono subito verso la fattoria e con passo svelto, raggiunsero la meta, non ebbero nessun problema ad arrampicarsi sulla parete dell' abitazione, fino a raggiungere la finestra del secondo piano.Lì, purtroppo, una brutta sorpresa li aspettava:la finestra era chiusa dall' interno. Entrarono dall' ingresso principale, dovevano passare proprio sotto il naso di Taffy che fortunatamente non c'era.
Arrivati in camera da letto presero l' orologio, ma mentre stavano per andare via arrivò Taffy e loro furono costretti a lanciarsi dalla finestra e precipitarono nel vuoto per due piani.

L' atterraggio, nonostante la loro naturale abilità nei salti, fu tutt' altro che morbido. Fortunatamente Peter e July riuscirono a fuggire entrambi, Taffy li seguì fino ad un certo punto, poi sul malefico Taffy cominciò a piovere una quantità di ghiande e pietre. Questo fatto lo convinse a ritirarsi, Peter e July, esausti, furono prontamente soccorsi e accompagnati alla Grande Quercia. Due soli giorni mancavano al 15 marzo, e quella mattina, il sole scaldava con i suoi raggi l' intera vallata.Rutilia la gazza, fece la sua comparsa nel cielo, e benchè nessuno potesse vederlo, era chiaro a tutti che anche Taffy doveva trovarsi nei paraggi. Peter trasportava il prezioso orologio coperto da spesse foglie marroni.Quando il gruppetto giunse più o meno a metà strada si diede inizio alla prima fase finale del piano. Peter e July si allontanarono dal resto della comitiva prendendo un'altra direzione. Dopo pochi passi tolsero le foglie dal cipollotto e si creò un bagliore accecante. La gazza si diresse verso i due scoiattoli, ma July poggiò l' orologio sul sasso e Rutilia per prenderlo ci sbattè contro e cadde a terra tramortita.
Taffy sarebbe arrivato di lì a poco e bisognava fare in fretta. All' improvviso si udì un miagolio che annunciava la presenza di Taffy, ma mentre lui stava per attaccare rimase con una zampa intrappolata in una tagliola.
Peter e July, anche se avevano paura , lo raggiunsero e lo liberarono.

Taffy fu accolto dagli scoiattoli.Venne accudito come un membro della famiglia.La mattina si risvegliò senza nulla di rotto. Il nonno Trablet nominò Peter e July come Grandi Maestri e come eroi. La pace regnò. Il gatto ora poteva far parte della famiglia Trablet.





FANTAGHIRO'

TITOLO:Fantaghirò
PERSONAGGI:Arialdo,Agatea,Cristallina,Albachiara,Fantaghirò,Aurum,Solidor,Astride,Saragon.
AMBIENTE:Il regno di Aldebaran.
TEMPO:Indefinito

C' erano una volta in un regno di nome Aldebaran un re e una regina che erano preoccupati perchè non avevano figli.Un giorno chiamarono un' indovina di nome Astride che disse che presto sarebbero nate tre nuove stelle nel cielo.


Infatti la regina e il re ebbero tre figlie di nome Cristallina,Albachiara,Fantaghirò.Le prime due figlie erano docili e delicate mentre Fantaghirò era irrequieta,correva per il corridoio del castello e urlava.Non voleva nastri nei capelli e non amava indossare pizzi e merletti.

Un brutto giorno venne l' armata dei Turchi all' assalto del regno di Aldebaran.Un uomo avvisò subito il re che i Turchi li stavano attaccando e il re comandò di chiamare le sue tre figlie. Dopo un po' arrivarono Cristallina e Albachiara e dissero che non trovavano Fantaghiro che più tardi comparve saltellando.Il padre le avvisò che i Turchi stavano attaccando il regno,Fantaghirò affermò che lei e le sorelle avrebbero salvato il regno.Le sorelle all'inizio non erano d'accordo, ma poi accettarono.Furono portate tre armature, il re avvisò il suddito che se le figle avevano ploblemi sarebbero dovute tornare indietro e lui avrebbe mandato i suoi generali.


Le tre principesse uscirono dal castello, mentre procedevano muovevano la testa a destra e a sinistra lentamente, a un certo punto si fermarono perchè videro qualcosa muoversi dietro un rovo, poi arrivarono vicino a un torrente e Cristallina ordinò di fermarsi perchè non si poteva passare ,Fantaghirò perse la pazienza e andò solo lei in guerra.

Fantaghirò arrivò vicino all' accappamento dei Turchi e decise di chiedere al comandante della spedizione perchè li aveva attaccati. La principessa si imbottì l'armatura per non fare scoprire che era una donna e poi si presentò al cospetto del principe turco Solidor e glielo chiese e lui le raccontò che una loro nave era entrata nei loro mari.A Fantaghirò non sembrava un motivo valido allora il principe gli propose di andare nel suo castello a parlarne e lei accettò.Arrivarono al castello e il principe propose un duello a Fantaghirò per capire come maneggiava le armi.Fantaghirò maneggiò le armi agevolmente.Il giorno dopo il principe le fece un' altra proposta: di cavalcare insieme. Egli pensava che gli occhi di quel cavaliere avevano qualcosa di strano,il suo suddito ipotizzò che fosse una donna e prepararono un piano per smascherarla, ma questo fallì.Un giorno mentre passeggiavano nei giardini del castello Fantaghirò si tolse un guanto di ferro,il principe guardando la sua mano scoprì che era una donna e le confessò il suo amore.

Fantaghirò e il principe Solidor si sposano e vissero felici e contenti.



venerdì 1 febbraio 2008

LE MASCHERE DELLA CAMPANIA



Maschere protagoniste della mia regione,la Campania,sono:

Il pazzariello Napoletano indossa un abito sgargiante da grande ammiraglio,con alamari e feluca,impugna di solito una specie di scettro ed è contornato da una banda di suonatori destinati a fare chiasso e ad attirare l' attenzione del popolo dei vicoli. E' il predecessore degli spot pubblicitari e va in giro ad annunciare l' apertutra di un negozio oppure l' arrivo di nuovi prodotti.Annuncia il suo arrivo gridando:"Battagliò,pupulaziò,attenziò è asciuto pazzo ò padrò!..."e poi comincia a reclamizzare i prodotti.



Pulcinella che indossa un camicione bianco con larghi pantaloni bianchi,ha un cinturone nero in vita,il ventre sporgente scarpette nere,un cappuccio bianco in testa e una grossa maschera al vi so che lascia scoperta solo la bocca;ha un naso ricurvo,le rughe sulla fronte e un' espressione alquanto inquietante.Egli è un servo furbo e pigro,ha una tonalità di voce stridula e acuta,cammina in maniera goffa gesticola in modo eccessivo,tanto che quando deve mostrare la sua gioia, lo fa in maniera plateale e senza risparmiare le sue energie vitali comincia a saltellare, danzare, cantare, gridare,ecc. Ama vivere alla giornata sfruttando la sua astuzia, difatti è pronto a girovagare tutto il giorno per i vicoli e i quartieri di Napoli e ad adeguarsi a qualsiasi situazione che l'occasione richiede: ora è un abile impostore ora un ladro, ora un ciarlatano oppure un povero affamato o un ricco prepotente, ecc. E' spontaneo, semplice, simpatico, divertente, chiacchierone, dispettoso, avventuriero, generoso, malinconico, credulone, combattivo e inaffidabile.

Felice Sciosciammocca che indossa un cilindro in testa, un abito a quadretti,il papillon,il bastone da passeggio,le scarpe lucide e usa un linguaggio inborghesito da "cocco di mammà".Nella nostra lingua dialettale Sciosciammocca significa"stare con la bocca aperta,soffiare in bocca",pertanto metaforicamente indica una persona credulona.Egli è considerato l' antagonista di Pulcinella
La vecchia del Carnevale è rappresentata da due figure:una vecchia e pulcinella,ha la testa,il viso e il busto deformi e invecchiati,mentre il resto del corpo è giovane e prosperoso.
Ha una gobba sulla schiena sulla quale porta Pulcinella che balla e suona le nacchere.
A questa maschera sono stati attribuiti vari significati:la parte deforme del corpo rappresenta il tempo passato negativamente,l'inverno e la natura appassita,mentre la parte giovanile rispecchia la primavera,l' arrivo del nuovo anno ricco e fecondo,la rinascita,la vitalità e un futuro sereno.

ALCUNE MASCHERE ITALIANE













COLOMBINA
Viene da Venezia,è una servetta un po' bugiarda e un po' civetta.E' specializzata nel fare da tramite fra gli innamorati con passaggi di bigliettini che nasconde nel corpetto o nel grembiule.











PANTALONE


Pantalone è una maschera veneziana;vive nel Veneto.Veste sempre molto semplicemente:ai piedi porta le pantofole;ha un camicione e una calzamaglia rossi con il colletto bianco e sopra indossa un mantello nero.Porta una maschera in faccia e una cinta alla vita.In testa ha una cuffia aderente che sembra un tutt' uno con la maschera.Pantalone ha un carattere particolare:è nervoso e "rompiscatole" perchè è il vecchio brontolone e testardo.Lui spende poco,è attaccato al suo denaro.Qualche volta la gente lo lascia perdere perchè si lamenta sempre.





MENEGHINO


La maschera qui rappresentata è Meneghino,è una maschera che viene dalla Lombardia precisamente da Milano.Questa maschera è nata alla fine del Seicento.Porta il tricorno, un cappello con tre punte,la parrucca col codino, la giacca lunga rossiccia e marrone,i calzoni in cima al ginocchio verdi e in fondo le calze a righe rosse e bianche.Sotto la giacca indossa una camicia gialla con ai bordi del pizzo e un fazzoletto intorno al collo. Le scarpe sono marroni,della forma di una volta, con fibbia davanti.In mano porta un ombrellino rosa.Il suo vero nome è Domenico, mentre il diminutivo è "Domeneghin".Personifica la maschera minalese che risponde,sempre pronto,alle domande spiritose.


ARLECCHINO





La maschera di Arlecchino è di tradizione italiana, proviene dalla Lombardia. E' tra le maschere più famose. Abita a Bergamo, è molto conosciuto per il suo vestito di "cento" colori. Il suo vestito è così colorato perchè, essendo povero, i suoi amici, in occasione del Carnevale, gli regalano dei pezzi di stoffa avanzati dai loro costumi, in modo che possa averene uno anche lui. Ha una maschera nera e una spatola di legno. E' stravagante e scapestrato, ma pieno di astuzia e di coraggio. Personifica il servo vivace e scanzonato, in continuo contrasto con il padrone. Soffre di una brutta malattia: la pigrizia.

IL CARNEVALE NELLA STORIA



NELL'ANTICO EGITTO:gli antichi Egizi adoravano molti dei ma la sola dea adorata in tutto il paese era Iside. In suo onore una volta all' anno si faceva una processione alla quale partecipava tutta la popolazione.La dea si presentava travestita da orsa, e dietro di lei venivano i sacerdoti, tutti mascherati, che simboleggiavano le stagioni:

  • lo SPARVIERIO rappresenta l' inverno,
  • il LEONE raffigura l' estate;
  • il TORO simboleggia la primavera;
  • il LUPO era l' autunno


Seguivano i popolani e le popolane che, mascherati a piacimento, seguivano il corteo cantando e danzando.


NELL' ANTICA GRECIA:il periodo carnevalesco dei Greci era quello deticato alle feste di bacco (o Dionisio)dette feste dionisiache o baccanali.Si trattava addirittura di quattro feste,in cui si facevano solenni sacrifici al dio, vi erano processioni, gare, rappresentazioni e drammi.E siccome Bacco era il dio del vino si beveva molto...


NELL'ANTICA ROMA:in Roma il periodo carnevalesco era quello dedicato alle feste in onore del dio Saturno che per questo erano dette Saturnali.Avevano luogo dal 17 al 23 dicembre.Durante i Saturnali era proibito lavorare e si facevano banchetti ai quali erano ammessi anche gli schiavi e ci si scambiava doni.Erano ammessi anche i giochi d'azzardo,che di solito negli altri periodi dell'anno erano proibitissimi.Erano giorni di baldoria,scherzi e spesso,poichè non mancava mai chi alzava troppo il gomito finivano con risse e feriti.

CARNEVALE

LE ORIGINI DEL CARNEVALE


Carnevale è da sempre la festa dei bambini, ma coinvolge anche gli adulti. Anzi, si potrebbe dire che è un modo per i grandi di ritornare bambini, allegri e spensierati, approfittando di questi giorni per giustificare l' allegria e le stramberie.

Le origini della festa sono religiose, infatti il Carnevale è collegato direttamente alla Pasqua, che cade sempre l a domenica dopo il primo plenilunio (luna piena) di primavera.

Dalla Pasqua si sottraggono 6 settimane (di cui 5 sono di Quaresima) e la settimana precedente ad esse è quella in cui si festeggia il Carnevale.

L' origine della parola non è sicura: potrebbe derivare da carmen levare ovvero "intonare un canto", oppure da currus navalis che designava uno dei carri su cui si sfilava nelle parate durante la festa. Al termine Carnevale venne successivamente dato il significato carne-levare che significa "astenersi dalla carne"e indica l'obbligo di non mangiare carne il mercoledì delle ceneri e tutti i venerdì del periodo quaresimale.