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Gli alunni della V B vi danno il benvenuto sul blog dedicato a loro.

martedì 3 marzo 2009


Un po’ di tempo fa abbiamo cominciato un  viaggio entusiasmante alla scoperta dei paesaggi geografici della nostra regione: la Campania. Il viaggio, cominciato in classe, è continuato nel laboratorio informatico e ci ha trascinato in un apprendimento attivo attraverso la scoperta di  un laboratorio multimediale:”su e giù per l’Italia”. Tra giochi, test, album fotografici e notizie, abbiamo imparato cose molto interessanti…leggete un po’!!!

lunedì 2 marzo 2009

LEGGENDE




LE JANARE
La leggenda vuole che tra le montagne del Sannio vissero molte donne con poteri magici. Nel dialetto di questa zona non esiste la " strega", ma la janara, entità magica, a volte buona, altre cattiva.la janara conosce le erbe e le sa usare per curare le malattie; può scatenare le tempestè e parlare con gli animali; crea filtri d' amore e può fare fatture; può aiutare, ma è anche temibile perchè appartiene a un altro universo.
La presenza delle streghe benifiche tipica di ogni cultura contadina; la figura della strega appartiene invece al medioevo, che le attribuisce solo valori negativi.
CURIOSANDO QUA' E LA'
Il termine " strega" deriva da "stryx",fantastico uccello notturno di cui parlavano alcuni scrittori
dell' Antica Roma. Questo ucello era una specie di vampiro,che attaccatva i neonati nelle loro culle.
Il nome " janara",invece, deriva probabilmente da "ianua" ( porta ), che indica la caratteristica di queste donne di introdursi di nascosto nelle casa altrui.qualcuno invece sostiene che "janara" derivi da Diana, dea cacciatrice dei Romani, già venerata dall' Antico popolo dei Sanniti.







U' munaciello e la bella 'Mbriana


U' munaciello e la bella 'Mbriana sono due entità che convivono nell' immaginario napoletano.
Un giorno Caterinella, figlia di un ricco mercante di Napoli, si innamorò di Stefano, garzone che lavorava nel negozio di suo padre. Quando, però questi lo venne a sapere, fece uccidere Stefano e chiuse Caterinella in un convento. Dopo alcuni mesi ella ebbe un bambino, gravemente malato. Le suore lo amarono subito e, per nascondere la sua deformità, lo vestirono con lunghi abiti da monaco. Quando Caterinella morì, u' munaciello fu libero di vagare per le strade della città. Ma poichè era nato e cresciuto nel dolore non era capace di fare del bene. Come tutti i bambini, però, non era neppure capace di fare del male: si limitava a fare piccoli dispetti, come entra nella case e cambiare di posto agli oggetti o spaventare le persone...

Sua avversaria, ma in fondo anche sua amica, è la bella 'Mbriana, una dolce fata che gira anch' essa per le case come un'ombra portando fortuna e felicità. In tutte le case deve sempre esserci una sedia libera perchè la bella 'Mbriana possa sedersi per riposare. Se tutte le sedie fossero occupate sarebbe infatti costretta ad andarsene, non dispensando così felicità.
Napoli in bottiglia.

Un giorno il mago Virgilio volle escogitare un sistema per difendere dagli attacchi dei nemici la sua città. Pensa e ripensa, ebbe una grande idea: costruì una piccolissima Napoli, un modellino minuscolo che riproduceva in tutti i minimi particolari la città, senza tralasciare nessuna casa e nessun vicolo. Chiuse poi il suo lavoro in una bottiglia. Le pareti di vetro sarebbero diventate uno scudo anche per la città reale. Fin quando la piccola Napoli fosse rimasta nella bottiglia, a quella vera non sarebbe potuto accadere nulla di male. Putroppo, però, un giorno la bottiglia si ruppe e, con essa, l'incantesimo: Napoli dovette subire nuovamente sconfitte e saccheggi.


 Partenope.

Narra una leggenda che Partenope fosse una sirena bellissima che, non essendo riuscita ad amaliare con il suo canto Ulisse, preferì uccidersi. Il suo corpo venne ritrovato nel luogo in cui poi sorse il primo nucleo della città di Napoli, che da lei prese il nome.
A noi però piace raccontarti un' altra versione della storia.

Partenope era una bellissima ragazza, che amava tanto il mare. Viveva su un' isola dell'antica Grecia, circondata dall'affetto dei suoi genitori e della su sorella, ma non era felice: tutte le sere si sedeva su uno scoglio e sognava luoghi sconosciuti, terre lontane in cui andare. Su di un'isola vicina viveva Cimone, un giovane marinaio. I due si erano incontrati nei loro vagabondaggi della sera lungo le spiagge e ben presto avevano finito per innamorarsi. Partenope però era stata promessa in sposa da suo padre ad Eumeo. Insieme a Cimone decise per tanto di fuggire lontano. Giunsero sulla costa, in una regione brulla e arida, con molte caverne e molti rifugi naturali in cui nessuno avrebbe più potuto trovarli. Quella terra brulla si trasformò in pocchissimo tempo in una terra magnifica, piena di fiori, di piante, di animali amici: l'amore dei due giovani aveva trasformato anche ciò che li circondava. L'incanto di questi posti non riuscì a restare segreto per molto: in tutto il mar Mediterraneo si parlava della loro bellezza e dell'amore dei due giovani che l'abitavano. Ecco allora giungere, sulle coste della Campania, persone da ogni luogo dalla: Grecia, dall'Egitto, dalla lontana Francia. Tutte devote a questa giovane ragazza, che divenne così divinità protettrice del popolo campano.



TESTIMONIANZE ARTISTICHE




IL PALAZZO REALE

Fu fatto costruire a metà del '500 dal Vicerè spagnolo, che riteneva che i castelli uasati sino ad allora come residenza di corte (il Castel Capuano prima e il Maschio Angioino poi) fossero inadatti a una corte sfarzosa e potente come quella spagnola. L' edificio fu più volte modificato.Per capirne la grandezza, basta entrarci e vedere il grande scalone che conduce all' appartamento reale. Quest' ultimo è costituito di trenta sale con mobili antichi, arazzi, porcellane, quadri, affreschi. Eccezionale anche il Teatro di Corte, fatto costruire in occasione delle nozze di Maria Carolina d' Asburgo.

IL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE
E' uno dei musei più importanti d' Italia e del mondo per la ricchezza dei reperti archeologici che custodisce. Vi si trovano molte statue greche e romane, sale dedicate all' antico Egitto, moltissimi reperti ritrovati duranti gli scavi di Pompei, Stabia e Ercolano.
CURIOSANDO QUA E LA'
Tra i due documenti più antichi conservati nel Museo Archeologico Nazionale vi è la Dama di napoli, una statuetta egizia che si pensava rappresentasse una figura femminile. Si scoprì poi che si trattava invece di un antico funzionario.
IL MASCHIO ANGIOINO

Questa fortezza, chiamata anche Castel Nuovo, in contrapposizione con i due castelli che gia' esistevano al tempo della sua costruzione, fu fatta edificare dalla famiglia d' Angiò, nel XIII secolo. Alle origini, la sua funzione principale era di caserma e prigione. In seguito venne resa sempre più famosa. Nella parte più anticha, la Cappella Palatina, si può ancora ammirare ciò che rimane degli affreschi di Giotto.

CURIOSANDO QUA E LA'.

All' interno del Maschio Angioino vi è una sala che è chiamata Sala dei Baroni, perchè un re aragonese vi fece riunire tutti i baroni del Regno, che credeva colpevoli di una congiura contro di lui, e li fece giustiziare.

NAPOLI SOTTERANEA

Sotto la città di Napoli si trova un labirinto di gallerie, cave sotteranee, acquedotti, passaggi segreti, catacombe, che ha il merito, tra l' altro, di aver salvato  molte persone durante la seconda guerra mondiale. Oggi è possibile visitare tutto ciò rivolgendosi alle associazioni specializzate che prevedono visite con guide esperte.


Si dice che tutte queste gallerie sotteranee siano usate dal "munaciello" per intrufolarsi nelle case.

CURIOSANDO QUA E LA'

Nel sottuosolo napoletano sono presenti varie catacombe, cimiteri sotterranei dei primi Cristiani.

Tra le più conosciute vi sono qelle di Capodimonte , dette anche Catacombe di San Gennaro perchè vi fu ritrovato il più antico ritratto del Santo.
CASTEL DELL' OVO

Non si sa se lo strano nome di questa rocca derivi dalla sua forma ovale o da un magico uovo che sembra sia custodito tra le sue mura. Il romano Lucullo aveva qui la sua villa che, dopo la sua morte, divenne un monastero.Nel corso dei secoli subì diversi cambiamenti:oggi si presenta come una roccaforte in mezzo al mare, sull' isolotto di Megaride,collegata alla terraferma.Dal terrazzo si possono ammirare il golfo di Napoli con il Vesuvio alle spalle.Attorno ad esso si estende il Borgo Marinaro,sede di famosi ristoranti e di un porticciolo turistico.

CURIOSANDO QUA E LA'

La leggenda narra che il mago Virgilio nascose, tra le mura della rocca di Castel dell' Ovo, un uovo magico, custodito in una gabbia, che avrebbe protetto la citta' da qualsiasi catastrofe.

Quando, nel 300,si diffuse la notizia che quest' uovo si era rotto,la regina Giovanna,per placare gli animi,fu costretta a dichiare che l' uovo era stato sostituito con un altro,anch' esso dotato di poteri magici,e pertanto i Napoletani non avevano nulla da temere.

NAPOLI MAGICA

Napoli magica


Vi è una zona in cui l'atmosfera magica, tipica delle città di Napoli, si persepisce in modo particolare . E' la zona attorno alla cappella di San Severio, che arriva sino a piazza Nilo, al di sotto della quale, dice una leggenda, scorre ancora un misterioso fiume che influenzerebbe beneficamente tutta l'aria con la sua forza. Così, nella cultura di questa città si sono mescolati i riti in onore di Iside, dea della luna, con la magia di Virgilio Mago.

A Marechiaro si trova la Villa degli Spiriti, antica villa (di cui sono giunti solo ruderi), dove si crede si diano appuntamento gli spiriti...


La cappella di San Severio


La cappella è un magnifico esempio dell' arte barocca napoletana.

Fu iniziata alla fine del 500 e fu portata a compimento nel 700 a opera di Don Raimondo di Sangro, principe di San Severo. Grande indagatore dei fenomeni della natura, egli fu scienziato, alchimista, anatomista.

Il suo vero nome è Santa Maria della Pietà o Pietatella.

In essas so0no conservate bellissime opere d'arte, tra i quali il Cristo Velato, il Disinganno, la Pudicizia


CURIOSANDO QUA E LA'


Molte sono le leggende narrate intorno alla cappella di San Severo: essa sorge nel quartiere "nilese", quartiere "magico" per eccellenza, abitato nell' antichità dagli Egiziani trasferiti a Napoli.

Qualcuno sostiene che il velo che orna alcune statue della cappella non sia stato scolpito nel marmo, ma ottenuto facendo pietrificare un velo reale

FILASTROCCHE

Pizzili pizzili companielli

Mitti fuoco alla tialla

La tiella de lo re

E mangiammo tutti e tre



Luccia luccia vienn ' cca

Ca ti voglio mmarità

T' aggio truvat ' no bello marito

Bianco russo colorito



Arri arri Mastru Ciccio

Nu cavallo e nu saciccio

O' saciccio cio' mangiammo

A panella cia stipammo.



Sant' Antonio Sant' Antonio

Tenete u' vecchio

E damm' u' nuovo

Dammèllo tanto forte

Ch ' aggio a scippà i chiodi

Vicino e' porte

(Si usa dire questa filastrocca quando un bambino cambia un dente da latte)




CONTE

Palla palla d' oro

Chi è cchiù bella esce fore

Esce fore a lo giardino

A sparà' la carabina

A sparà li tricchi- tracchi

Una,doje,tre e quattro